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LA CORTE DI CASSAZIONE RIAFFERMA IL SALARIO MINIMO

{ PUBLIE_LE } : 27/10/2023 27 octobre oct. 10 2023

Nel mese di ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha emesso sei sentenze[1] con le quali ha precisato la nozione di “salario minimo costituzionale” con riferimento all’art. 36 della Costituzione che afferma:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.”

In particolare, con le citate sei sentenze la Suprema Corte ha affermato:
i) la possibilità, per i giudici di merito, di disapplicare il trattamento insufficiente applicato dai contratti collettivi nazionali di lavoro, anche se firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi;
ii) la necessità di garantire un trattamento salariale congruo ai sensi dell’art. 36 della Costituzione, corrispondente a un contratto collettivo di settore analogo o per mansioni simili, oppure determinato in base ad altri criteri.

Pertanto, in virtù del diritto al salario minimo, costituzionalmente garantito, i giudici di merito possono disapplicare il trattamento insufficiente disposto da un CCNL e possono applicare, in sostituzione, il trattamento previsto da un CCNL relativo ad un settore affine o a mansioni analoghe.
In virtù di quanto sancito dalla Suprema Corte, il giudice di merito può operare d’ufficio, ma è onere del lavoratore fornire gli elementi di prova sulla violazione dei criteri di proporzionalità e sufficienza ex art. 36 Cost.
In particolare, il lavoratore è tenuto a provare che il trattamento applicato dal proprio datore di lavoro è al di sotto dei minimi costituzionali ex art. 36 Cost.
Successivamente, occorrerà individuare il “giusto salario” prendendo come riferimento un contratto collettivo di “settore affine o mansioni analoghe”, ovvero altri parametri quali indicatori economici e statistici e perfino l’equità.

Ricordiamo infine che l’Unione Europea, ha emanato la Direttiva  (UE) 2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 ottobre 2022, relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea, che dovrà essere recepita entro due anni dagli Stati membri.
In Italia, sono stati ripresi e sviluppati i disegni di legge sul salario minimo. Attualmente, il ddl è soggetto all’esame della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
 
[1] Cass. Civ. sez. lav. 2 ottobre 2023, n. 27711, Cass. Civ. sez. Lav. 2 ottobre 2023, n. 27713, Cass. Civ. Sez. Lav. 2 ottobre 2023 n. 27769, Cass. Civ. Sez. Lav. 10 ottobre 2023 n. 28320, Cass. Civ. Sez. Lav. 10 ottobre 2023 n. 28231, Cass. Civ. Sez. Lav. 10 ottobre 2023 n. 28323

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